Cybersecurity e gender gap, “quote rosa” ancora basse nelle imprese

Nel settore della sicurezza informatica le donne sono ancora poco presenti in circa la metà delle grandi imprese. Nel 45% delle grandi aziende, infatti, la percentuale di donne che lavorano nei dipartimenti di sicurezza informatica è inferiore rispetto a quella relativa al resto della forza lavoro aziendale. E solo il 37% sta mettendo in atto, o ha pensato di attuare, una serie di programmi ufficiali che potrebbero portare a un aumento del numero delle donne nell’ambito della cybersecurity. Questo, nonostante la presenza di una forza lavoro diversificata possa contribuire a portare talento e nuova linfa vitale all’interno di un’organizzazione, e a migliorarne le prestazioni aziendali.

Le donne costituiscono solo il 39% della forza lavoro nelle aziende

Secondo i risultati dell’indagine condotta da 451 Research dal titolo Cybersecurity through the CISO’s eyes. Perspectives on a role report per conto di Kaspersky le imprese con un’alta percentuale di diversity al loro interno registrano, a livello globale, il 19% di entrate derivanti dall’innovazione. La parità di genere, quindi, non è solo una questione etica, ma anche un fattore importante per l’efficienza aziendale. Ma nonostante le iniziative orientate al sostegno della diversity le donne costituiscono ancora solo il 39% della forza lavoro nelle aziende in generale, e la percentuale relativa alle posizioni dirigenziali a livello mondiale è pari al 25%.

L’informatica è un settore prevalentemente maschile

La cybersecurity, così come il mondo dell’informatica in generale, può essere considerato prevalentemente un settore maschile. Secondo l’indagine commissionata da Kaspersky il 45% dei CISO (Chief information security officer) coinvolti avrebbe dichiarato che le donne sono in effetti poco rappresentate all’interno dei loro dipartimenti. Quasi la metà delle realtà coinvolte dal sondaggio, però, ha dichiarato di fornire, o di voler fornire, programmi di stage rivolti a studentesse (42%), o voler formare candidate con pochi titoli o nessun titolo (40%). Solo il 22% degli intervistati dichiara di assumere candidate provenienti da altri dipartimenti all’interno delle proprie organizzazioni. Il 63%, invece, ha dichiarato di essere alla ricerca di specialisti pienamente qualificati, senza alcuna preferenza in termini di genere.

Qualcosa sta cambiando nella leadership: negli ultimi due anni più donne che uomini

Dalla ricerca è emerso anche che gli uomini che ricoprono ruoli di leadership nell’ambito della sicurezza informatica sono più numerosi rispetto alle donne. Solo un quinto (23%) degli intervistati ha dichiarato di appartenere all’universo femminile. Nonostante questo dato, la quantità degli incarichi assegnati per ruoli di questo tipo suggerisce una crescita che riguarda proprio il numero di donne che ricoprono posizioni di rilievo nella cybersecurity. Il 20% delle intervistate ha dichiarato infatti di essere approdata a un ruolo di leadership nell’ambito della sicurezza informatica negli ultimi due anni, il doppio (10%) rispetto al dato relativo agli uomini per lo stesso tipo di ruolo, e nello stesso periodo di tempo.