Nel 2020 il reddito delle famiglie crolla del 2,8%

Nel 2020 il reddito delle famiglie è diminuito del 2,8%. Nonostante gli interventi di sostegno attivati dalle misure anti-crisi, il reddito primario degli italiani si è ridotto di circa 93 miliardi di euro, e la spesa per i consumi finali si è contratta del 10,9%, portando la propensione al risparmio al 15,8%. Quanto al potere d’acquisto, ovvero il reddito disponibile espresso in termini reali, è diminuito del 2,6%, interrompendo la dinamica positiva in atto dal 2014. Si tratta, insomma, della crisi più forte dal 2012. Lo ha reso noto l’Istat, che ha diffuso il report I conti nazionali per settore istituzionale.

Flessione della spesa per consumi finali a -10,9%

La consistente flessione della spesa per consumi finali delle famiglie (-10,9%) ha generato un deciso incremento della quota di reddito destinata al risparmio, che passa dall’8,2% del 2019 al 15,8% del 2020. L’impatto della crisi sull’attività produttiva ha comportato una riduzione di circa 93 miliardi di euro del reddito primario delle famiglie (-7,3%). I redditi da lavoro dipendente sono diminuiti di circa 50 miliardi di euro (-6,9%), mentre quelli derivanti dall’attività imprenditoriale si sono ridotti di poco più di 40 miliardi di euro (-12,2%). In particolare, dalle piccole imprese di loro proprietà, le famiglie hanno ricevuto 28,7 miliardi in meno di utili rispetto al 2019.

Gli interventi di redistribuzione ammontano a circa 61 miliardi di euro

Il reddito disponibile delle famiglie è stato tuttavia sostenuto dalle amministrazioni pubbliche attraverso diversi interventi di redistribuzione, per un totale di circa 61 miliardi di euro. Da una parte, si è assistito a una riduzione delle imposte correnti per circa 4,7 miliardi di euro (-2,2% rispetto al 2019), e dei contributi sociali per circa 15 miliardi di euro (-5,4%), di cui poco meno di 5 miliardi di euro a carico dei lavoratori dipendenti e autonomi, e il resto a carico dei datori di lavoro. Dall’altra parte, le prestazioni sociali sono aumentate di 37,6 miliardi di euro (+9,6%), principalmente per le misure di sostegno al reddito.

Ridotti gli investimenti in abitazioni per circa 5,5 miliardi

In particolare, sono aumentate di 13,7 miliardi di euro le risorse destinate alla copertura della cassa integrazione guadagni (Cig) e di 14 miliardi gli altri assegni e sussidi, che includono circa 8 miliardi per il sostegno al reddito dei lavoratori autonomi. A copertura delle perdite legate alla crisi, alle piccole imprese e ai lavoratori autonomi (famiglie produttrici) sono stati erogati contributi a fondo perduto per circa 3,5 miliardi di euro, registrati come trasferimenti in conto capitale. Le famiglie consumatrici, riporta Askanews, per la prima volta dal 2015 hanno ridotto gli investimenti in abitazioni per circa 5,5 miliardi di euro (-8,4%).