Facebook, nuovo studio: le fake news hanno interazioni 6 volte superiori alle notizie affidabili

I post di Facebook da fonti di disinformazione ottengono un coinvolgimento 6 volte maggiore rispetto a quelli originati da siti di notizie affidabili: ad affermarlo è un nuovo studio condotto da ricercatori di due prestigiosi atenei, l’Università di New York e l’Université Grenoble Alpes, in Francia. Pubblicata sul Washington Post, la ricerca è partita analizzando i post delle pagine Facebook di oltre 2.500 “produttori” di notizie tra agosto 2020 e gennaio 2021. Da qui, la scoperta: le pagine che pubblicano le informazioni più imprecise, o addirittura delle fake news, ottengono un coinvolgimento decisamente superiore a quelle che propongono notizie da fonti affidabili. La differenza è addirittura di sei volte tanto in termini di like, condivisioni e commenti. 

Questione aperta per i temi politici

Il fenomeno è diffuso su tutti gli argomenti, ma pare ci sia una certa predominanza per i temi a sfondo politico, di qualunque colore. Tuttavia, lo studio ha rilevato che “gli editori di destra hanno molte più probabilità di condividere informazioni fuorvianti rispetto agli editori di altre categorie politiche”. 

Come replica Facebook

Ovviamente il colosso di Mark Zuckerberg ha rimandato al mittente le accuse. Un portavoce della società ha infatti dichiarato che lo studio condotto dalle due università ha delle limitazioni, in quanto esamina solo il coinvolgimento, non la “copertura”, che è il termine che l’azienda usa per descrivere quante persone vedono i contenuti su Facebook, indipendentemente dal fatto che interagiscano con essi. E, secondo i portavoce della piattaforma social, esistono a loro volta diverse analisi che lo confermano. Tuttavia, riportano fonti americane, Facebook avrebbe negato poi l’accesso ai suoi dati relativi ai mesi successivi ai ricercatori della New York University, sostenendo che il modo in cui stavano raccogliendo i vari elementi era in conflitto con un accordo precedentemente raggiunto con la Federal Trade Commission.

Controllo in 60 lingue contro le fake news

Sempre da Facebook hanno fatto sapere che la piattaforma ha 80 società partner dedicate al controllo delle notizie e alla lotta alla fake news, che operano scandagliando i possibili contenuti dei post in ben 60 lingue diverse. In ogni caso, per completezza di informazione, pare che i ricercatori universitari abbiano utilizzato per il loro studio le metriche di NewsGuard e Media Bias/Fact Check, due organizzazioni no profit che esplorano la disinformazione, usando strumenti di categorizzazione simili.