Pasqua 2023: oltre 1,5 milioni a tavola negli agriturismi

La Pasqua in agriturismo ‘a tavola’ si conferma il binomio perfetto. Tra il pranzo di Pasqua e Pasquetta nel 2023 oltre 1,5 milioni di persone hanno scelto un agriturismo, spendendo mediamente 40-50 euro per un menu à la carte o fisso. Si è trattato, per lo più, di famiglie con bambini e comitive, buona parte di quei 12 milioni di italiani in viaggio per il week-end pasquale. Insomma, per le festività si stima un vero e proprio pienone, e un’autentica boccata d’ossigeno rispetto all’impennata dei costi di produzione e all’effetto del cambiamento climatico sui campi. A confermarlo sono la Cia, agricoltori italiani e Turismo Verde, l’associazione di Cia per la promozione agrituristica.

Tutto esaurito nelle 25.400 strutture agrituristiche italiane

Si registra quindi il tutto esaurito nelle 25.400 strutture agrituristiche diffuse in tutta Italia, che hanno beneficiato dell’arrivo di tanti connazionali. Soprattutto di quelli che hanno scelto di passare il week-end di Pasqua in montagna (17,6%), ma anche nel segno del relax (64,8%) o facendo trekking e gite (51,4%), senza però rinunciare a momenti gastronomici (10,6%). Cia e la sua associazione per la promozione agrituristica registrano inoltre il tutto esaurito anche nelle strutture con camere per soggiorni di almeno due giorni, soprattutto da parte di turisti stranieri. Con Pasqua e Lunedì dell’Angelo, nelle aziende agricole con cucina e possibilità di soggiorno il turismo è quindi pronto a segnare un +20%.

Stare all’aria aperta alla ricerca del buon cibo

Secondo l’analisi effettuata da Coldiretti/Ixèono sono oltre mezzo milione le persone che hanno scelto di alloggiare negli agriturismi nel weekend di Pasqua.  A spingere gli italiani a scegliere queste strutture è la voglia di stare all’aria aperta alla ricerca del buon cibo, con la possibilità di protezione in caso di maltempo. Delle prenotazioni in agriturismo, specie al nord Italia, almeno il 10% è da parte degli stranieri, in particolare americani, tedeschi e svizzeri, ma tornano negli agriturismi italiani anche da Belgio, Germania, Norvegia e Svezia. Si percepisce, riporta Adnkronos, il ritmo delle festività pre-Covid, ma con meno confusione e sprechi.

Affrontare la crisi economica senza intaccare l’identità delle aziende agricole

“Un tripudio di cultura enogastronomica italiana come solo le piccole comunità, in montagna e in collina, dove tra l’altro si trovano l’84% degli agriturismi italiani, sanno raccontare e portare a tavola – commenta il presidente nazionale di Turismo Verde Cia, Mario Grillo -. Insieme alla promozione autentica di una ruralità lenta e sostenibile questo è il valore che dobbiamo difendere con determinazione, affrontando la crisi economica senza intaccare l’identità delle aziende agricole multifunzionali. Abbiamo dimezzato i coperti pur di non far pagare ai nostri ospiti il peso del caro-bollette. Siamo ottimisti, da nord a sud le nostre strutture stanno andando verso il tutto esaurito anche per il ponte del 25 Aprile e 1° Maggio”.