Pensiero critico: la tecnologia può aiutare a “recuperarlo”?

Secondo il Think Report, realizzato da Lenovo su oltre 5.700 persone provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Giappone, solo il 34% dichiara di dedicare ‘tutto’ o ‘la maggior parte’ del tempo a pensare in modo chiaro e produttivo. Il 75% dei decision maker IT afferma che i colleghi hanno difficoltà a pensare in modo chiaro e produttivo, il 64% ritiene di dipendere dal pensiero pratico o di ‘sopravvivenza’, e che la capacità di pensare rapidamente e in multitasking comporti una mancanza di pensiero innovativo e concreto. Di fatto, i cambiamenti sociali degli ultimi due anni hanno comportato in molti lavoratori una perdita di produttività di circa due ore al giorno. La ‘colpa’ è principalmente del burnout, dello stress e dell’affaticamento mentale.

Pensare in modo profondo e produttivo aiuta a prendere decisioni migliori

“È stato illuminante constatare che a livello globale le persone ritengano che il progresso della società sia a rischio a causa della difficoltà di sviluppare un pensiero critico”, commenta Emily Ketchen, VP e CMO di Intelligent Devices Group, Lenovo.
Nonostante molti intervistati abbiano dichiarato di fare fatica a sviluppare un processo di pensiero critico, si comprendono i benefici che provengono dalla capacità di portare a un livello superiore la propria capacità di ragionamento. Il 65% ritiene che pensare in modo chiaro, profondo e produttivo aiuta a prendere decisioni migliori.

Qual è l’orario giusto per pensare “meglio”?

Gli orari in cui si sviluppa il pensiero produttivo variano notevolmente a seconda della provenienza degli intervistati, e non sempre coincidono con la tradizionale giornata lavorativa. Il 37% degli intervistati negli Stati Uniti e il 24% nel Regno Unito preferisce la sera tardi o la mattina presto, il 25% dei giapponesi la metà mattina, mentre il 35% dei tedeschi sceglie la sera. In generale, il primo requisito indispensabile per pensare meglio è un ambiente tranquillo, e gli intervistati dichiarano che le tecnologie di cancellazione del rumore sono le più apprezzate per aiutare a riflettere in modo approfondito.

Tecnologia, un’alleata per dipendenti e organizzazioni

Imparare a usare la tecnologia in modo più mirato, stabilendo limiti, circoscrivendo le distrazioni e riducendo il disordine delle informazioni, può aiutare ad avere abitudini di pensiero migliori, riporta Adnkronos. Inoltre, molti ritengono che la semplificazione dei compiti potrebbe aiutare a pensare meglio, e se il 40% degli intervistati in Germania vorrebbe imparare a usare la tecnologia in modo più mirato, il 39% negli Stati Uniti vorrebbe porre limiti all’uso della tecnologia.
Ma la maggioranza dei decisori IT è ottimista riguardo alla tecnologia e al modo in cui consente a dipendenti e organizzazioni di pensare in modo chiaro.
Che si tratti di rispettare le scadenze, della necessità di far collaborare le persone all’interno dell’azienda o dell’opportunità di inventare, oltre il 60% degli intervistati crede che la tecnologia aiuti a impegnarsi in un pensiero critico, riflessivo, e collaborativo.