Addio allo smartworking, ma più attenzione all’igiene sul luogo di lavoro

Nel post-Covid lavorare in strutture quali bar-ristoranti, hotel e alberghi, Rsa, palestre e spa, uffici e punti vendita, richiede necessariamente la presenza in loco. Per l’85% dei manager che lavorano in queste strutture lo smartworking è infatti un lontano ricordo. Si tratta dei risultati di un sondaggio commissionato da Initial a BVA-Doxa per esplorare i temi del wellbeing, dell’igiene, della sicurezza e della sostenibilità negli ambienti di lavoro Per l’80% degli intervistati l’elemento più importante per migliorare igiene, sicurezza e wellbeing sul posto del lavoro riguarda una maggiore igiene delle superfici, spazi e bagni dotati di comfort, dispenser di saponi e carta. Al secondo posto (47%), i purificatori d’aria, particolarmente importanti per Rsa (60%) e palestre/spa (59%), e al terzo l’ammodernamento degli spazi comuni (42%) e la profumazione degli ambienti (40%). In questo caso si rilevano valori più elevati per Rsa (55%) e palestre/spa (47%).

Aumenta l’attenzione al workplace wellbeing

Il tema del workplace wellbeing è molto importante per il 71% degli intervistati, in particolare, presso hotel (83%), Rsa (82%) e palestre/spa (80%). Sembra inoltre che l’attenzione al wellbeing sia decisamente aumentata (60% molto e 31% abbastanza) in seguito alla pandemia, in particolar modo presso hotel/alberghi (81%). Per migliorare il benessere sul luogo di lavoro gli interventi principali sono stati la purificazione dell’aria (54%), l’ampliamento e la ridefinizione degli spazi (37%), l’ergonomicità delle postazioni (30%), l’introduzione di piante e di nuovi elementi d’arredo (27%), e la creazione di zone relax (22%).

L’inquinamento indoor non è più un tabù

La maggior parte degli intervistati ha sentito parlare di inquinamento indoor, e solo il 5% dichiara di non essere attento al tema. Tra gli intervistati, infatti, è ben radicata la consapevolezza che l’inquinamento interno sia superiore (46%) o uguale (18%) a quello esterno, ma solo il 22% degli intervistati è informato sui misuratori di qualità dell’aria interna, dati ovviamente molto diversi per Rsa e hotel. Se il tema inquinamento indoor è un tabù che sta cadendo, quali sono gli elementi ritenuti più importanti per migliorare la gradevolezza degli ambienti? Al primo posto l’igiene di sanitari (96%) e superfici (95%), ma anche aria pulita (91%), igiene delle apparecchiature (86%), dei cestini (79%), e una maggior frequenza delle disinfezioni (80%). Seguono, le cassette di primo soccorso (63%) e la presenza di verde (35%).

La sostenibilità al lavoro è soprattutto “differenziata”

In seguito alla pandemia, riporta Adnkronos, si evidenzia un aumento anche dell’attenzione alla sostenibilità negli ambienti di lavoro, che si declina in una grande importanza attribuita alla raccolta differenziata (81%), e seppur in misura inferiore, alla scelta di prodotti ecologici e certificati (53%), una maggiore sensibilizzazione sui temi della sostenibilità (50%), oltre alla scelta di fornitori certificati (52%) e partner/fornitori con approccio green e sostenibile (42%). Aspetti che in alcune aziende tra quelle intervistate risultano già in essere o in programma per il prossimo futuro.