In Italia il mercato della Smart Home vale 770 milioni di euro

Gli italiani sono fan della Smart Home, tanto che oggi il tasso di crescita di questo settore posiziona il Belpaese al primo posto fra gli stati europei. E’ uno dei dati contenuti nella ricerca sulla Smart Home dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

I numeri Smart in Italia

Nel 2022 questo comparto, nel nostro paese, segna una crescita del +18% rispetto al 2021, raggiungendo quota 770 milioni di euro. Un tasso di crescita più alto di quella degli altri Paesi europei, superiore a quello registrato in Spagna (+10%, 530 milioni di euro), Regno Unito (4 miliardi di euro, +4,1%) e Francia (1,3 miliardi, +2%), mentre è in calo la Germania (-5%, 3,7 miliardi). Se la crescita percentuale pone l’Italia in cima alla classifica dei Paesi europei, lo stesso non si può dire guardando alla spesa pro capite, pari a “soli” 13 €/abitante. L’Italia rimane ben distante da USA (59,6 €/abitante), Regno Unito (61,6 €/abitante) e Germania (44,5 €/abitante), mentre si avvicina alla Francia (19,5€/abitante).

Il “peso” della mancanza di materie prime  

L’espansione del mercato avrebbe potuto essere ancora più elevata (+33%) senza la carenza di semiconduttori e di materie prime dovuta all’instabilità economica e politica internazionale. Il mercato italiano è guidato da caldaie, termostati e condizionatori connessi per riscaldamento e climatizzazione (155 milioni di euro), seguito da soluzioni per la sicurezza (150 milioni di euro), elettrodomestici connessi (140 milioni) e da smart speaker (137 milioni), oltre a lampadine, casse audio, smart plug, serie civili e dispositivi per gestire tende e tapparelle da remoto.

L’attenzione al risparmio energetico

Il rincaro del costo dell’energia ha spinto gli italiani a porre maggiore attenzione al risparmio energetico: il 91% è attento a risparmiare all’interno della propria abitazione. E l’utilizzo dei dispositivi di Smart Home potrebbe contribuire a ridurre i consumi energetici annuali di ben il 23% per il riscaldamento, del 20% per la componente elettrica. Un risparmio che vale circa 330 euro l’anno per un bilocale di 70 mq, fino a 460 euro per un trilocale di 110 mq. Tuttavia, tra i consumatori, il nesso tra “risparmio energetico” e “tecnologia smart” non è ancora ampiamente noto: gran parte degli italiani, per risparmiare energia, adotta comportamenti virtuosi (81%) o acquista dispositivi ed elettrodomestici che consumano meno (42%), mentre sono ancora pochi quelli che sfruttano gli oggetti smart per il monitoraggio dei consumi in tempo reale (17%), che gestiscono tramite scenari riscaldamento e raffrescamento (11%), ancora meno quelli che gestiscono sistemi di accumulo e autoproduzione da fonti rinnovabili (4%) o attivano servizi per ottimizzare i consumi (2%).